Firmato nei giorni scorsi il decreto interministeriale che stabilisce le funzioni tecniche di coordinamento assegnate al Comando generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera per implementare l’European Maritime Single Window environment (Emswe). Si tratta di un sistema digitale unificato per le navi che approdano nei porti dell’Unione Europea. L’obiettivo di questo sistema è consentire alle navi di comunicare in una lingua digitale comune, riducendo i tempi e i costi di sosta e partenza nei porti europei. In pratica, le informazioni richieste dalle navi in termini di dichiarazioni saranno fatte una sola volta per ogni scalo in un porto.
La scelta di affidare questa responsabilità alla Guardia Costiera deriva dal ruolo svolto con il Port Management Information System (Pmis), un sistema telematico sviluppato nell’ambito del contratto Vessel Traffic System (Vts) che facilita lo scambio di dati marittimi tra le navi nei porti nazionali e altre autorità competenti. Il Pmis funge già da interfaccia unica marittima nazionale per la gestione degli aspetti amministrativi.
L’implementazione di un linguaggio digitale unificato per le navi è prevista per portare notevoli risparmi in termini di tempo e denaro. Uno studio della Commissione europea ha stimato che in dieci anni potrebbero essere risparmiati circa 22-25 milioni di ore di lavoro del personale, con un valore compreso tra 625 e 720 milioni di euro.
A cura della Redazione